
Nel 2020 è prevista una brusca frenata del nucleare e, contestualmente, un incremento sensibile delle fonti rinnovabili, che, da sole, produrranno la metà dell’energia elettrica necessaria ai Paesi dell’Unione europea. A dirlo è l’ultimo rapporto della società di consulenza Gbi Research, intitolato “Power Markets in Western Europe to 2020“, che ha messo sotto esame i più importanti Paesi dell’europa occidentale: Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Irlanda. In questi Paesi, la capacità installata con le rinnovabili passerà dai 308,5 GW del 2012 ai 466,9 GW del 2020, con una crescita annua del 5,3%, mentre quella nucleare crescerà solo dello 0,2%, il dato più basso di sempre. Non solo. Germania, Spagna, Gran Bretagna e Svezia vedrebbero addirittura ridursi il proprio installato nucleare. In generale, nel 2020, il nucleare provvedrà all’11,3% dell’energia elettrica prodotta in tutta l’Europa, a fronte del 49,8% – la metà – di quella prevista dalle fonti rinnovabili per lo stesso anno. La capacità di generazione nei Paesi in esame, inoltre, passerà dai 758,1 GW del 2012 ai 937,3 GW del 2020, con un incremento medio annuo del 2,7%.
FONTE: ilsostenibile.it
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