
Come evolverà la politica energetico-climatica europea del post 2020?
A chiederselo, fin da ora, è l'associazione ambientalista WWF, con il suo nuovo rapporto “Putting the EU on Track for 100% Renewable Energy”, letteralmente “Mettere l'UE sulla strada per il 100% da energie rinnovabili”. Secondo l'associazione, mettendo in atto una strategia effettiva che segua l'agenda del 20-20-20, l'Europa Unita potrebbe arrivare al 2030 riducendo l’utilizzo di energia di oltre un terzo e generandone quasi la metà a partire da fonti rinnovabili. Il documento, che va ad aggiornare il precedente rapporto “Scenario energetico globale al 2050”, vuole richiamare l'attenzione dei politici e dei paesi membri sull'importanza di una politica energetico-ambientale efficace.
8 EUROPEI SU 10 SONO PRO RINNOVABILI. Una questione tanto più urgente in tempi di crisi economica quali quelli attuale. “Le energie rinnovabili e il risparmio energetico sono dei veri fari di speranza”, sottolinea il WWF. E non solo per l'ambiente e la salute, ma anche per esempio a livello economico ed occupazionale. La questione, che si inserisce in un dibattito molto vivo, vede concordi quasi 8 europei su 10. Il 70% della popolazione europea si dice pro rinnovabili, da considerarsi una “priorità per i prossimi 30 anni, rispetto alle fonti energetiche alternative tra cui gas di scisto e nucleare”.
OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI ENTRO IL 2030. Lavorando su più fronti – in particolare nel settore edilizio, industriale e dei trasporti -l'Unione Europea potrebbe raggiungere entro il 2030 una serie di traguardi ambiziosi, tra cui il risparmio del 38% di energia, una produzione energetica proveniente per oltre il 40% da fonti rinnovabili e un taglio netto delle proprie emissioni di gas serra nel settore energetico del 50% rispetto ai livelli del 1990.
POTENZIALE NON SFRUTTATO PER RIDURRE GLI USI ENERGETICI. Tuttavia, per condurre l'Europa su questa strada è necessario uno sforzo e una forte volontà politica fin da subito, ricorda l'Associazione, incoraggiando “la tempestiva adozione di un pacchetto di target vincolanti per la fase post-2020”. "Dobbiamo decidere già ora le possibili evoluzioni del nostro sistema energetico dopo il 2020: il rischio è che, altrimenti, i risultati raggiunti oggi vadano sperperati", sottolinea Jason Anderson, responsabile del Dipartimento Clima e Energia del WWF Europa. "La nostra relazione mostra chiaramente il potenziale non sfruttato che l'UE possiede per ridurre l'uso di energia, sfruttando le fonti rinnovabili”. L'importante è orientarsi nella giusta direzione senza aspettare oltre.
FONTE: CASAeCLIMA
A chiederselo, fin da ora, è l'associazione ambientalista WWF, con il suo nuovo rapporto “Putting the EU on Track for 100% Renewable Energy”, letteralmente “Mettere l'UE sulla strada per il 100% da energie rinnovabili”. Secondo l'associazione, mettendo in atto una strategia effettiva che segua l'agenda del 20-20-20, l'Europa Unita potrebbe arrivare al 2030 riducendo l’utilizzo di energia di oltre un terzo e generandone quasi la metà a partire da fonti rinnovabili. Il documento, che va ad aggiornare il precedente rapporto “Scenario energetico globale al 2050”, vuole richiamare l'attenzione dei politici e dei paesi membri sull'importanza di una politica energetico-ambientale efficace.
8 EUROPEI SU 10 SONO PRO RINNOVABILI. Una questione tanto più urgente in tempi di crisi economica quali quelli attuale. “Le energie rinnovabili e il risparmio energetico sono dei veri fari di speranza”, sottolinea il WWF. E non solo per l'ambiente e la salute, ma anche per esempio a livello economico ed occupazionale. La questione, che si inserisce in un dibattito molto vivo, vede concordi quasi 8 europei su 10. Il 70% della popolazione europea si dice pro rinnovabili, da considerarsi una “priorità per i prossimi 30 anni, rispetto alle fonti energetiche alternative tra cui gas di scisto e nucleare”.
OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI ENTRO IL 2030. Lavorando su più fronti – in particolare nel settore edilizio, industriale e dei trasporti -l'Unione Europea potrebbe raggiungere entro il 2030 una serie di traguardi ambiziosi, tra cui il risparmio del 38% di energia, una produzione energetica proveniente per oltre il 40% da fonti rinnovabili e un taglio netto delle proprie emissioni di gas serra nel settore energetico del 50% rispetto ai livelli del 1990.
POTENZIALE NON SFRUTTATO PER RIDURRE GLI USI ENERGETICI. Tuttavia, per condurre l'Europa su questa strada è necessario uno sforzo e una forte volontà politica fin da subito, ricorda l'Associazione, incoraggiando “la tempestiva adozione di un pacchetto di target vincolanti per la fase post-2020”. "Dobbiamo decidere già ora le possibili evoluzioni del nostro sistema energetico dopo il 2020: il rischio è che, altrimenti, i risultati raggiunti oggi vadano sperperati", sottolinea Jason Anderson, responsabile del Dipartimento Clima e Energia del WWF Europa. "La nostra relazione mostra chiaramente il potenziale non sfruttato che l'UE possiede per ridurre l'uso di energia, sfruttando le fonti rinnovabili”. L'importante è orientarsi nella giusta direzione senza aspettare oltre.
FONTE: CASAeCLIMA