
L’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici ha superato quella necessaria per fabbricarli ed installarli. Ad affermarlo è una ricerca della Stanford University pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology, secondo cui il 2012 è stato il primo anno nel quale dagli impianti FV già installati è stata ricavata più energia di quella consumata dall'intera industria. Un risultato dettato sia dalla maggiore diffusione della tecnologia che da un miglioramento dei processi produttivi.
PROGRESSI DI PROCESSO E PRODOTTO. Secondo il report lo scorso anno gli impianti hanno superato i 100 gigawatt di potenza installata nel mondo, attestandosi poco sopra i 101 GW, grazie a un incremento annuale record intorno ai 30 GW registrato nel 2011 e nel 2012. Oltre all'aumento della capacità installata, il recupero energetico è favorito anche da un'efficienza sempre maggiore dei processi di fabbricazione, che dovrebbero migliorare sempre più nel corso dei prossimi anni. Progressi in termini di processo, quindi, ma anche di prodotto. Ora- sottolineano i ricercatori- si usano wafer più sottili, materia prima meno lavorata e si sono ridotti gli sprechi di silicio. E ulteriori miglioramenti possono venire da un maggior impiego dei moduli a film sottile, che hanno un costo energetico molto più basso dei cristallini.
DEBITO ENERGETICO SALDATO DAL 2015. L’industria del fotovoltaico- spiegano i ricercatori- ha un deficit energetico dal 2000 ad oggi, consumando il 75 per cento in più di energia di quanta ne produceva solo cinque anni fa. I ricercatori si aspettano che questo “debito” di energia potrà essere pagato già nel 2015.
Se gli attuali tassi di crescita rapidi persistessero, entro il 2020 circa il 10 per cento dell’elettricità mondiale potrebbe essere prodotta da sistemi fotovoltaici e la produzione e l’installazione dei nuovi moduli fotovoltaici consumerebbe circa il 9 per cento dell’ energia elettrica globale. Tuttavia, se l’intensità energetica dei sistemi fotovoltaici continua a scendere al ritmo corrente, conclude il report, entro il 2020 sarà necessario meno del 2 per cento dell’elettricità globale per sostenere la crescita del settore.
FONTE:CASAeCLIMA
PROGRESSI DI PROCESSO E PRODOTTO. Secondo il report lo scorso anno gli impianti hanno superato i 100 gigawatt di potenza installata nel mondo, attestandosi poco sopra i 101 GW, grazie a un incremento annuale record intorno ai 30 GW registrato nel 2011 e nel 2012. Oltre all'aumento della capacità installata, il recupero energetico è favorito anche da un'efficienza sempre maggiore dei processi di fabbricazione, che dovrebbero migliorare sempre più nel corso dei prossimi anni. Progressi in termini di processo, quindi, ma anche di prodotto. Ora- sottolineano i ricercatori- si usano wafer più sottili, materia prima meno lavorata e si sono ridotti gli sprechi di silicio. E ulteriori miglioramenti possono venire da un maggior impiego dei moduli a film sottile, che hanno un costo energetico molto più basso dei cristallini.
DEBITO ENERGETICO SALDATO DAL 2015. L’industria del fotovoltaico- spiegano i ricercatori- ha un deficit energetico dal 2000 ad oggi, consumando il 75 per cento in più di energia di quanta ne produceva solo cinque anni fa. I ricercatori si aspettano che questo “debito” di energia potrà essere pagato già nel 2015.
Se gli attuali tassi di crescita rapidi persistessero, entro il 2020 circa il 10 per cento dell’elettricità mondiale potrebbe essere prodotta da sistemi fotovoltaici e la produzione e l’installazione dei nuovi moduli fotovoltaici consumerebbe circa il 9 per cento dell’ energia elettrica globale. Tuttavia, se l’intensità energetica dei sistemi fotovoltaici continua a scendere al ritmo corrente, conclude il report, entro il 2020 sarà necessario meno del 2 per cento dell’elettricità globale per sostenere la crescita del settore.
FONTE:CASAeCLIMA