
Utilizzare le emissioni di metano delle discariche per la produzione di energia elettrica a basso costo con l'obiettivo di ridurre le emissioni nocive e migliorare la qualità dell'ambiente. L'esperimento è in corso d'opera a Monterrey, in Messico. In pratica, il biogas generato dai rifiuti in decomposizione nella discarica nella città viene trasformato in energia elettrica. Si stima che l'energia prodotta da questi rifiuti possa illuminare l'intero centro abitato, consentendo in questo modo di diminuire le emissioni di metano, tra le cause più devastanti del riscaldamento globale.
Il progetto è stato lanciato nel 2001 ed è il primo nel suo genere. Fino ad oggi, i risultati si rivelano sempre più soddisfacenti, poiché si calcola sia circa un milione di tonnellate il quantitativo di emissioni di CO2 non prodotto grazie a questo sistema di trasformazione dei rifiuti. Se consideriamo che una discarica come quella di una città come Monterrey riceve qualcosa come 4.500 di tonnellate di rifiuti al giorno, si rende necessario l'utilizzo di un sistema di riciclo. La popolazione di Monterrey, infatti, conta oltre 3 milioni di persone e si attesta tra le città che pagano il prezzo più alto in energia elettrica. La discarica di biogas nasce da un'idea e dalla cooperazione tra la Seisa, la società che gestisce la raccolta e il trattamento del gas, e Sinaproc, il gestore della discarica pubblica. Grazie alla cattura delle emissioni di metano prodotte dalla discarica e la loro trasformazione in energia elettrica, la città è riuscita a risparmiare in denaro ma, soprattutto, a eliminare una delle fonti di inquinamento più devastanti e minacciose. "La motivazione è stata: stiamo per utilizzare quel biogas. Produrremo energia elettrica e la utilizzeremo nelle luci delle strade pubbliche di Monterrey e avremo un progetto sostenibile ed ecologicamente utile", ha dichiarato il direttore generale di Seisa, Jaime Saldana.
Ma non è tutto. Le emissioni di metano, oltre a produrre energia elettrica, verranno stimate in denaro dalla vendita dei crediti di carbonio alla World Bank's Danish Carbon Fund. Le entrate da queste ricavate, dunque, verranno utilizzate per installare pannelli solari fotovoltaici nelle scuole della zona e, se possibile, diffondere il progetto in via di sperimentazione nella città di Monterrey anche in tutta l'America Latina.
FONTE: greenbiz.it
Il progetto è stato lanciato nel 2001 ed è il primo nel suo genere. Fino ad oggi, i risultati si rivelano sempre più soddisfacenti, poiché si calcola sia circa un milione di tonnellate il quantitativo di emissioni di CO2 non prodotto grazie a questo sistema di trasformazione dei rifiuti. Se consideriamo che una discarica come quella di una città come Monterrey riceve qualcosa come 4.500 di tonnellate di rifiuti al giorno, si rende necessario l'utilizzo di un sistema di riciclo. La popolazione di Monterrey, infatti, conta oltre 3 milioni di persone e si attesta tra le città che pagano il prezzo più alto in energia elettrica. La discarica di biogas nasce da un'idea e dalla cooperazione tra la Seisa, la società che gestisce la raccolta e il trattamento del gas, e Sinaproc, il gestore della discarica pubblica. Grazie alla cattura delle emissioni di metano prodotte dalla discarica e la loro trasformazione in energia elettrica, la città è riuscita a risparmiare in denaro ma, soprattutto, a eliminare una delle fonti di inquinamento più devastanti e minacciose. "La motivazione è stata: stiamo per utilizzare quel biogas. Produrremo energia elettrica e la utilizzeremo nelle luci delle strade pubbliche di Monterrey e avremo un progetto sostenibile ed ecologicamente utile", ha dichiarato il direttore generale di Seisa, Jaime Saldana.
Ma non è tutto. Le emissioni di metano, oltre a produrre energia elettrica, verranno stimate in denaro dalla vendita dei crediti di carbonio alla World Bank's Danish Carbon Fund. Le entrate da queste ricavate, dunque, verranno utilizzate per installare pannelli solari fotovoltaici nelle scuole della zona e, se possibile, diffondere il progetto in via di sperimentazione nella città di Monterrey anche in tutta l'America Latina.
FONTE: greenbiz.it