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Fotovoltaico: pannelli solari al posto dell'amianto sui tetti di Bologna

1/3/2013

 
Via l'amianto dei tetti di Bologna, e spazio al fotovoltaico. A partire da oggi, 1°marzo, 18mila metri quadrati di tetti bolognesi, che attualmente sono ricoperti da amianto, saranno sostituiti dai pannelli fotovoltaici, che a regime produrranno 2,2 MW di energia.

Frutto del PAES, il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile, messo in campo dall'Amministrazione comunale bolognese, il progetto “I tetti di Bologna, dall'amianto al fotovoltaico” non solo aiuterà a ripulire i tetti (e l'aria della città) dai veleni dell'amianto ma al tempo stesso sfrutterà l'opportunità per produrre energia pulita, attirando 13,5 milioni di euro di invstimenti.

Come sarà effettuato lo smaltimento? Sarà davvero sicuro? Spiega il Comune di Bologna in una nota che saranno le stesse imprese che installano impianti fotovoltaici a garantire gratuitamente e in maniera sicura lo smaltimento dell'amianto effettuando anche degli interventi di isolamento termico.

Vantaggi? Oltre agli ovvi benefici ambientali legati all'eliminazione dell'amianto e alla produzione di energia rinnovabile, vi sono anche dei vantaggi economici legati al risparmio energetico e all'energia autoprodotta.

Inoltre, i privati che vorranno approfittare dell'opportunità potranno contare sul fatto che le aziende aderenti al progetto sono garantite dai partner sotto il profilo della qualità. "CNA e Unindustria hanno raccolto la sfida di tenere insieme un progetto di sviluppo delle fonti rinnovabili e la rimozione di un elemento fortemente inquinante come l'amianto - sottolinea l'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini - il progetto offre molteplici aspetti virtuosi dal punto di vista dell'integrazione pubblico e privato: il sostegno economico per la rimozione dell'amianto che è un obbligo di legge, la diffusione dell'energia fotovoltaica, il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici".

Un esempio virtuoso anche alla luce del fatto che in Italia mancano i fondi per le bonifiche.

FONTE: greenme.it

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