
Il 5 dicembre 2012 è entrata in vigore la Direttiva 2012/27/UE in materia di efficienza energetica.
La nuova normativa introduce per la prima volta una serie di obblighi a carico degli Stati membri a proposito di riduzione dei consumi energetici ed efficientamento dell’edilizia pubblica. Vediamo in dettaglio le principali novità. Entro aprile 2013 ciascun Paese dovrà presentare alla Commissione il proprio target di aumento dell’efficienza, con il Piano nazionale degli interventi necessari per centrarlo. Toccherà poi a Bruxelles approvare i programmi dei singoli Stati aggiornati con scadenza triennale, e monitorarne l’attuazione nel tempo.
La bozza originaria di Direttiva prevedeva impegni vincolanti per i singoli Stati membri con l’obiettivo di centrare il target (entro il 2020, taglio dei consumi europei del 20% rispetto ai livelli del 1990).
Un impegno vincolante è stato invece inserito nella nuova Direttiva per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici. A partire dal 2013, infatti, i Paesi membri devono elaborare e attuare un piano di efficientamento degli “edifici riscaldati e/o raffrescati posseduti ed occupati dal loro Governo centrale”, che ne permetta la riqualificazione a un tasso minimo del 3% della superficie coperta utile all’anno, a cominciare dagli immobili più energivori.
In questa prima fase, l’obbligo riguarda gli edifici con superficie coperta utile superiore ai 500 metri quadri. Dal 9 luglio 2015 la soglia sarà abbassata a 250 mq.
Sempre nell’ottica di favorire la riduzione dei consumi, la Direttiva 2012/27/UE prevede che siano incentivati gli acquisti verdi e che i bandi di gara vengano redatti in modo da privilegiare i fornitori più attenti all’efficienza e ella sostenibilità ambientale.
I Governi nazionali, inoltre, dovranno studiare misure incentivanti per le tecnologie più vantaggiose in termini di riduzione dei consumi, come il teleriscaldamento, i contatori intelligenti e i sistemi per la contabilizzazione del calore.
Al di là degli obblighi a carico degli Stati, la nuova normativa comunitaria stabilisce anche che le imprese energetiche di pubblica utilità, i distributori e le società di vendita di energia al dettaglio dovranno diminuire la vendita annuale di energia ai clienti finali di almeno l’1,5% annuo dal 2014 al 2020.
Previste infine delle iniziative di informazione e sensibilizzazione per i cittadini, che incoraggino il risparmio energetico anche nelle case degli europei.
FONTE: PMI
La nuova normativa introduce per la prima volta una serie di obblighi a carico degli Stati membri a proposito di riduzione dei consumi energetici ed efficientamento dell’edilizia pubblica. Vediamo in dettaglio le principali novità. Entro aprile 2013 ciascun Paese dovrà presentare alla Commissione il proprio target di aumento dell’efficienza, con il Piano nazionale degli interventi necessari per centrarlo. Toccherà poi a Bruxelles approvare i programmi dei singoli Stati aggiornati con scadenza triennale, e monitorarne l’attuazione nel tempo.
La bozza originaria di Direttiva prevedeva impegni vincolanti per i singoli Stati membri con l’obiettivo di centrare il target (entro il 2020, taglio dei consumi europei del 20% rispetto ai livelli del 1990).
Un impegno vincolante è stato invece inserito nella nuova Direttiva per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici. A partire dal 2013, infatti, i Paesi membri devono elaborare e attuare un piano di efficientamento degli “edifici riscaldati e/o raffrescati posseduti ed occupati dal loro Governo centrale”, che ne permetta la riqualificazione a un tasso minimo del 3% della superficie coperta utile all’anno, a cominciare dagli immobili più energivori.
In questa prima fase, l’obbligo riguarda gli edifici con superficie coperta utile superiore ai 500 metri quadri. Dal 9 luglio 2015 la soglia sarà abbassata a 250 mq.
Sempre nell’ottica di favorire la riduzione dei consumi, la Direttiva 2012/27/UE prevede che siano incentivati gli acquisti verdi e che i bandi di gara vengano redatti in modo da privilegiare i fornitori più attenti all’efficienza e ella sostenibilità ambientale.
I Governi nazionali, inoltre, dovranno studiare misure incentivanti per le tecnologie più vantaggiose in termini di riduzione dei consumi, come il teleriscaldamento, i contatori intelligenti e i sistemi per la contabilizzazione del calore.
Al di là degli obblighi a carico degli Stati, la nuova normativa comunitaria stabilisce anche che le imprese energetiche di pubblica utilità, i distributori e le società di vendita di energia al dettaglio dovranno diminuire la vendita annuale di energia ai clienti finali di almeno l’1,5% annuo dal 2014 al 2020.
Previste infine delle iniziative di informazione e sensibilizzazione per i cittadini, che incoraggino il risparmio energetico anche nelle case degli europei.
FONTE: PMI