
Potranno continuare a usufruire dei prezzi minimi garantiti gli impianti fotovoltaici fino a 100 kW e gli impianti idroelettrici fino a 500 kW. La novità è prevista da due emendamenti al comma 2 dell'articolo 1 del decreto Destinazione Italia (DL n. 145/2013), approvati dalle commissioni riunite VI e X della Camera dei Deputati. Con questa modifica, gli impianti fotovoltaici e idroelettrici di più piccole dimensioni vengono esentati dalla cancellazione dei Prezzi Minimi Garantiti, tra l'altro recentemente ridotti dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
Correzioni alla spalma-incentivi
Un altro emendamento approvato introduce una modifica al cosiddetto “spalma-incentivi” previsto ai commi 3-6 dell'art. 1 del decreto Destinazione Italia. Si tratta di una rimodulazione degli incentivi alle rinnovabili, volta a valorizzare l'intera vita utile degli impianti: per gli operatori nel settore delle energie rinnovabili è prevista la possibilità volontaria di accedere a incentivi ridotti ma prolungati di 7 anni. Se vogliono innovare gli impianti nel tempo, le imprese del settore delle rinnovabili devono necessariamente aderire al piano di allungamento degli incentivi nel tempo: “un ricatto” lo hanno definito le associazioni del settore. L'emendamento approvato prevede un periodo residuo di incentivazione, al di sotto del quale non si applica la penalizzazione di cui al comma 3, vale a dire l'esclusione, per gli operatori che non accettano la rimodulazione, dagli incentivi in caso di interventi quali i potenziamenti o i rifacimenti. “Allo scopo di salvaguardare gli investimenti in corso, tale periodo residuo non può essere inferiore al 31 dicembre 2014 e può essere differenziato per ciascuna fonte, per tenere conto della diversa complessità degli interventi medesimi”, stabilisce l'emendamento accolto. Dunque, potranno rifiutare la rimodulazione volontaria, senza subire il ricatto, gli impianti per i quali l'erogazione degli incentivi termina entro il 31 dicembre 2014.
FONTE: CASAeCLIMA
Correzioni alla spalma-incentivi
Un altro emendamento approvato introduce una modifica al cosiddetto “spalma-incentivi” previsto ai commi 3-6 dell'art. 1 del decreto Destinazione Italia. Si tratta di una rimodulazione degli incentivi alle rinnovabili, volta a valorizzare l'intera vita utile degli impianti: per gli operatori nel settore delle energie rinnovabili è prevista la possibilità volontaria di accedere a incentivi ridotti ma prolungati di 7 anni. Se vogliono innovare gli impianti nel tempo, le imprese del settore delle rinnovabili devono necessariamente aderire al piano di allungamento degli incentivi nel tempo: “un ricatto” lo hanno definito le associazioni del settore. L'emendamento approvato prevede un periodo residuo di incentivazione, al di sotto del quale non si applica la penalizzazione di cui al comma 3, vale a dire l'esclusione, per gli operatori che non accettano la rimodulazione, dagli incentivi in caso di interventi quali i potenziamenti o i rifacimenti. “Allo scopo di salvaguardare gli investimenti in corso, tale periodo residuo non può essere inferiore al 31 dicembre 2014 e può essere differenziato per ciascuna fonte, per tenere conto della diversa complessità degli interventi medesimi”, stabilisce l'emendamento accolto. Dunque, potranno rifiutare la rimodulazione volontaria, senza subire il ricatto, gli impianti per i quali l'erogazione degli incentivi termina entro il 31 dicembre 2014.
FONTE: CASAeCLIMA