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Bruxelles vuole rivedere i limiti all'inquinamento dell'aria

1/2/2013

 
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A causa dell'esposizione a livelli di particolato (Pm2,5) superiori ai limiti indicati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l'80% dei cittadini europei vivrà in media quasi nove mesi di vita in meno. Non solo, l'esposizione alle microparticelle di particolato provocherebbe, alla lunga, anche arteriosclerosi, malattie respiratorie e problemi alla nascita dei bambini. Dati allarmanti che emergono da uno studio pubblicato dall'Oms e voluto dalla Commissione europea che ora dovrà sicuramente adottare nuove misure per migliorare la qualità dell'aria. I DANNI CAUSATI DALL'OZONO. L'Oms nello studio ha anche evidenziato gli effetti negativi dell'ozono (O3) a lungo termine, soprattutto per quanto riguarda la mortalità causata da malattie dell'apparato respiratorio e i decessi fra persone predisposte a causa di disturbi cronici. Questi risultati si aggiungono a quelli precedentemente ottenuti sugli effetti a breve termine, che prevedono danni sullo sviluppo cognitivo e sulla salute riproduttiva, comprese le nascite premature.

BIOSSIDO DI AZOTO. Altro gas tossico da tenere sotto controllo è il biossido di azoto (NO2), prodotto dai motori dei veicoli, che nuovi studi hanno associato a mortalità, ricoveri ospedalieri e problemi respiratori. Nuovi studi hanno associato le esposizioni al NO2, a breve e lungo termine, a decessi, ricoveri ospedalieri e sintomi respiratori, a concentrazioni uguali o inferiori a quelli attuali stabiliti dall'Ue.

"La politica dell'Ue in materia di qualità dell'aria - ha dichiarato il commissario europeo all'Ambiente, Janez Potočnik - deve fondarsi sui dati scientifici più recenti. E' per questo che ho chiesto all'Oms di condurre questa ricerca. I legami che stabilisce tra l'inquinamento atmosferico e la salute umana confermano la necessità di intensificare la nostra politica in questo campo: questo sarà un contributo essenziale al riesame del 2013 della politica di qualità dell'aria".

FONTE: CASAeCLIMA



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